Condannato all’ergastolo l’imprenditore Giulio Lolli. L’uomo è accusato di avere legami con milizie integraliste libiche.
TRIPOLI (LIBIA) – Condannato all’ergastolo l’imprenditore Giulio Lolli. L’uomo è stato fermato nei mesi scorsi in Libia per avere dei contatti con le milizie integraliste libiche e con i terroristi. Dopo la sentenza sono state attivate le procedure per il rimpatrio.
Il ritorno in Italia per il terrorista è arrivato domenica 1° dicembre 2019 con il 54enne che sconterà la pena nel carcere di Roma.
La ricostruzione della vicenda
La latitanza di Giulio Lolli inizia nel 2010 quando la Procura di Rimini chiede la custodia cautelare per il fallimento della sua azienda. Secondo l’accusa l’uomo ha creato un buco economico di quattro milioni di euro che ha messo fine al suo impero economico.
Ma l’imprenditore per non farsi arrestare ha deciso di scappare in fuga con la propria imbarcazione e inizia a vivere a Tripoli al riparo dalle richieste di carcerazione provenienti dall’Italia. Ma i buoni rapporti tra i due governi stavano per portare all’estradizione di Lolli. Il caso scoppiato qualche settimana dopo ha permesso all’uomo di fare perdere ancora una volta le tracce fino al 2017 quando è finito in carcere per collaborare con alcune milizie estremiste.
La condanna
Questi suoi presunti rapporti hanno portato il Tribunale di Tripoli a condannarlo all’ergastolo.
L’uomo è finito nel mirino per presunti contatti con ambienti terroristici. Accuse non confermate dal suo legale italiano che spera in un ritorno in Italia nel giro di poco tempo per riprendere la situazione in mano e difenderlo: “A quanto mi risulta – sottolinea Antonio Petroncini – l’accusa di terrorismo non è fondata. Io però non ho seguito queste vicende. Speriamo che si creino le condizioni affinché possa tornare in Italia“.
L’estradizione in Italia
La sentenza libica ha portato la Farnesina a chiedere l’estradizione del terrorista. Il ritorno nel nostro Paese di Lolli è avvenuto il 1° dicembre con il 54enne che sconterà la sua pena all’ergastolo nel carcere di Roma.
fonte foto copertina https://twitter.com/marziadegiuli
